Sai cosa sono le malattie professionali tabellate?
La salute sul luogo di lavoro è un pilastro fondamentale per garantire il benessere dei dipendenti e la produttività dell’azienda. Tra le varie preoccupazioni legate alla salute e alla sicurezza sul lavoro, le malattie professionali rappresentano una questione cruciale da affrontare. Ma cosa sono esattamente queste malattie e come vengono classificate?
Malattie professionali: un’introduzione
Le malattie professionali sono condizioni patologiche che si sviluppano gradualmente nel tempo a causa di fattori legati all’attività lavorativa svolta. A differenza degli infortuni sul lavoro, non sono necessariamente il risultato di un singolo evento traumatico, ma si manifestano nel tempo a causa di esposizioni prolungate a determinati pericoli.
Affinché una malattia possa essere considerata professionale, la sua causa deve essere diretta ed efficiente, cioè deve essere in grado di produrre l’infermità in modo predominante o esclusivo.
Le malattie professionali possono essere classificate in due categorie principali: tabellate e non tabellate. Le malattie professionali tabellate sono quelle elencate nelle tabelle specifiche per l’industria e per l’agricoltura dell’INAIL (che puoi trovare qui), e sono causate dalle lavorazioni indicate.
La presunzione legale d’origine e l’osservatorio
Nel sistema tabellare, il lavoratore non è tenuto a dimostrare l’origine professionale della malattia. Una volta che ha dimostrato di essere stato impiegato in una lavorazione tabellata (o, comunque, di essersi esposto a un rischio ambientale causato da quella lavorazione) e che la malattia è anch’essa tabellata, e infine che la denuncia è stata presentata entro il termine massimo di indennizzabilità, l’origine professionale della malattia viene presunta per legge.
Questa è conosciuta come ‘presunzione legale d’origine’ e può essere obiettata solo con una rigorosa prova a carico dell’INAIL, in cui dimostra che la malattia è stata causata da motivi extraprofessionali e non da attività lavorative.
La Corte Costituzionale ha introdotto il cosiddetto ‘sistema misto’ nella legislazione italiana, in cui il sistema tabellare rimane in vigore con la presunzione legale d’origine, ma è affiancato dalla possibilità per l’assicurato di dimostrare che una malattia non tabellata di cui è affetto, anche se non soddisfa le tre condizioni previste nelle tabelle, è comunque di origine professionale.

Tra i diversi tipi di indennizzo, l’INAIL prevede anche prestazioni di carattere riabilitativo (Foto: Freepik).
L’articolo 10 del D. Lgs. 38/2000 ha introdotto importanti modifiche in merito alle malattie professionali, consentendo di adeguare tempestivamente le tabelle delle malattie professionali al Testo Unico e di istituire un osservatorio delle patologie di probabile o possibile origine lavorativa.
L’INAIL fornisce indennizzi per i danni causati dalle malattie professionali, offrendo prestazioni di carattere economico, sanitario e riabilitativo.
Una storia esemplare
Il racconto che vogliamo condividere con voi riguarda un dipendente che ha affrontato sfide personali e decisioni importanti nel corso della sua carriera lavorativa.
Questo dipendente, affetto da un’invalidità del 46% a causa di una coronaropatia (una patologia data dall’ostruzione dell’afflusso sanguigno al cuore), lavorava inizialmente in un’agenzia di pulizie. Poi, a causa di necessità economiche, ha deciso di seguire una nuova opportunità lavorativa e diventare fuochista all’interno di una ditta di ceramica.
Il medico del lavoro, consapevole della condizione di salute del dipendente, nel suo caso ha agito con prudenza e responsabilità. Ha chiesto subito un consulto cardiologico approfondito per valutare attentamente le condizioni cliniche del dipendente e garantire la sua idoneità per la nuova mansione. Questo approccio preventivo ha dimostrato l’attenzione e la cura del medico nei confronti del benessere del dipendente.
Una sorveglianza sanitaria personalizzata
Una volta ottenuta l’idoneità per il lavoro, il medico del lavoro ha continuato a seguire attentamente il dipendente, con una periodicità più frequente rispetto a quella prevista dalla legge.
Questa decisione si è rivelata fondamentale quando, dopo un certo periodo di tempo, il dipendente ha deciso di dimettersi per motivi personali e non legati all’attività lavorativa.
Poco tempo dopo, il medico si è ritrovato coinvolto in un caso giudiziario inaspettato. Il dipendente, attribuendo all’azienda la responsabilità del peggioramento della sua invalidità, aveva intentato una causa contro l’azienda.

Compito fondamentale del medico del lavoro è tenere sotto controllo la cartella medica e la storia clinica di tutti i pazienti tramite la la cartella sanitaria e di rischio del lavoratore (Foto: Freepik).
In ogni caso, grazie alla documentazione accuratamente raccolta e alla testimonianza in tribunale del medico del lavoro, il caso si è concluso in positivo per l’azienda.
Meglio prevenire che curare
Questa storia evidenzia l’importanza della sorveglianza sanitaria personalizzata e dell’attenzione costante alla salute e alla sicurezza delle persone presenti sul posto di lavoro. Inoltre, riconosce il ruolo cruciale dei medici del lavoro nel garantire un ambiente lavorativo sicuro e salutare, e sottolinea l’importanza giudiziaria di raccogliere una documentazione accurata e dettagliata.
In ultima analisi, ci ricorda che la salute e la sicurezza sul lavoro sono una responsabilità condivisa, che richiede l’impegno e la collaborazione di tutti gli attori coinvolti.
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(In copertina rielaborazione di un’immagine da Freepik)