Classificazione dei rifiuti: il grande pasticcio dell’HP14

Le modifiche introdotte al Regolamento CLP (norma relativa alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e delle miscele) dal Regolamento 2016/1179/Ue sconvolgono nuovamente il mondo della classificazione dei rifiuti pericolosi.

La tanto tormentata classe di pericolo HP14 (ecotossico) è stata infatti messa in discussione da un’ulteriore modifica normativa. Ma partiamo dall’inizio:

1.    Fino al 03/07/2017, in base a un decreto italiano, la modalità di determinazione di tale caratteristica di pericolo prevedeva l’utilizzo dei metodi indicati dall’ADR (accordo Europeo relativo al trasporto delle merci pericolose su strada); la validità di tale metodologia era stabilita “nelle more dell’adozione, da parte della Commissione europea, di specifici criteri per l’attribuzione ai rifiuti della caratteristica di pericolo HP 14”;

2.    Il 04/07/2017 entra in vigore il Regolamento 2017/997/Ue che stabilisce una nuova modalità di calcolo per l’attribuzione dell’HP14; tale regolamento, tuttavia, si applica a decorrere dal 5 luglio 2018.

Ed eccoci alla prima incertezza normativa: gli “specifici criteri” sono stati adottati, ma sono applicabili prima del 5 luglio 2018?

3.    Il 1° marzo 2018 vengono applicate a livello comunitario alcune modifiche al Regolamento CLP (riclassificazione di alcune sostanze) che inevitabilmente ricadono sulla metodologia di determinazione dell’HP14 secondo le modalità previste dall’ADR.

E qui il secondo problema: lo scontro tra la normativa italiana e quella europea ha portato al formarsi di una finestra temporale (tra il 1° marzo 2018 ed il 5 luglio 2018) in cui vige l’assoluta incertezza sulle modalità da adottare per la determinazione della pericolosità dei rifiuti.

Il risultato? Rifiuti identici che il 28 febbraio erano NON pericolosi, dal 1° marzo potrebbero essere pericolosi, per poi ritornare ad essere non pericolosi il 5 luglio solo per l’applicazione di diverse metodiche di classificazione.

Le reazioni sono state molteplici e diametralmente opposte: dalla totale indifferenza all’assoluto allarmismo. In questa situazione di caos normativo è possibile che gli impianti di recupero/smaltimento richiedano una rivalutazione della classificazione dei rifiuti pericolosi o con codici “a specchio”.

Siamo, come sempre, a tua completa disposizione.

Contattaci per approfondire a divisioneambiente@grupporemark.it

Per i più coraggiosi, lasciamo di seguito i principali riferimenti normativi:

·         Regolamento 1272/2008/Ce (CLP)

·         Regolamento 2016/1179/Ue (9° Adeguamento al Progresso Tecnico)

·         Dl 19 giugno 2015, n. 78

·         Regolamento 2017/997/Ue

·         Nota Ministero dell’Ambiente del 28/02/2018, n° 3222

·         Nota interpretativa del Consiglio Nazionale dei Chimici, n°01/2018 del 28/02/2018

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