Amianto: le regole per un censimento sicuro ed efficace

 

La legge italiana n. 257 del 1992 ha messo al bando, dopo decenni di produzione, la lavorazione e la vendita dell’amianto, a causa dei drammatici effetti sulla salute delle persone e dei lavoratori.

Da allora, il nostro Paese ha cominciato un lungo e accidentato percorso di bonifica da questo materiale, che oggi, a più di trent’anni dalla messa al bando, non si può ancora considerare concluso. Liberarsi dall’amianto risulta complesso a causa dei numerosi impieghi edilizi ed industriali in cui è stato coinvolto il materiale. Secondo le stime del Piano nazionale amianto, avviato nel 2013, i siti contaminati risultavano essere più di 100.000; in oltre dieci anni, soltanto una piccolissima parte è stata bonificata.

Oggi parleremo delle corrette procedure per trattare in sicurezza un materiale pericoloso come l’amianto. Per farlo, ci varremo delle indicazioni contenute nella norma UNI 11870, che regola i criteri per il censimento dell’amianto, e nella norma UNI 11903 sulla figura dell’addetto al censimento stesso.

 

Natura e pericolosità dell’amianto

Prima di parlare del censimento, tuttavia, è importante definire esattamente che cosa sia l’amianto, e quali siano i rischi che ne fanno un materiale molto pericoloso per la salute.

Sotto il nome di amianto si è soliti raggruppare alcuni minerali fibrosi a base di silicati (ad esempio crisotilo, amosite e crocidolite) dalle notevoli proprietà termiche, meccaniche e chimiche, ampiamente disponibili in natura e dai bassi costi di estrazione e lavorazione. Queste caratteristiche hanno fatto sì che, in passato, i materiali contenenti amianto (MCA) fossero comunemente impiegati in edilizia, nei macchinari e negli impianti industriali.

Ma queste performance notevoli si accompagnano ad ingenti rischi per la salute: l’amianto è un materiale cancerogeno le cui polveri, se inalate, possono causare gravi malattie respiratorie come l’asbestosi, il mesotelioma e altre forme di cancro polmonare​​. È bene precisare che non esiste una soglia minima di esposizione all’amianto al di sotto della quale non si corrano rischi.

In Italia, la pericolosità di questo minerale è un rischio ancora concreto: l’amianto è stata impiegata per moltissimi utilizzi diversi, e in molti casi si trova esattamente dov’era venti o trent’anni fa, continuando a rappresentare una minaccia per la salute.

Censimento amianto

Screenshot della mappa nazionale di censimento dei siti contaminati da MCA. Ad oggi la mappatura copre ancora meno del 50% del territorio nazionale. Elaborazione a cura di Sportello Amianto.

 

L’importanza del censimento dell’amianto

Per neutralizzare i rischi derivanti dall’amianto, è anzitutto necessario individuare tutti gli oggetti che ne contengono tracce più o meno significative. Ecco, dunque, che il censimento dei MCA diventa fondamentale: questo processo permette di adottare le misure di prevenzione e protezione necessarie per ridurre i rischi associati all’esposizione alle fibre di amianto.

Da molto tempo tra gli addetti al settore era nota la necessità di definire delle competenze specifiche per i valutatori al fine di evitare, come in passato, analisi sommarie che non solo tralasciavano molti MCA , ma esponevano inconsapevolmente gli operatori edili addetti a lavori di demolizione e ristrutturazione a rischi elevati per la sicurezza.

Finalmente, con l’introduzione delle norme UNI 11903 e UNI 11870, sono state definite rispettivamente le competenze dell’addetto al censimento e le attività obbligatorie che lo stesso dovrà effettuare e documentare per una corretto ed adeguato censimento. D’ora innanzi, il censimento dell’amianto dovrà essere condotto da un tecnico esperto, qualificato per identificare e valutare i MCA. Questo tecnico, denominato ‘addetto al censimento’, deve possedere conoscenze specifiche sui diversi tipi di amianto e sulle tecniche di identificazione e campionamento. L’addetto deve essere aggiornato sulle normative vigenti e sulle tecniche di sicurezza necessarie per minimizzare il rischio durante le operazioni di censimento stesso.

 

Prima del censimento

Prima di iniziare ogni operazione, l’addetto al censimento è chiamato a svolgere alcune attività preliminari. Anzitutto, bisogna stabilire l’ambito del censimento, ossia quali strutture, macchinari o impianti devono essere esaminati. L’ambito del censimento rivela altresì quali sono le aree di maggiore probabilità di presenza di MCA, basandosi su approfondite documentazioni storico-tecniche.

Dopo aver definito il campo di lavoro, è necessario acquisire tutta la documentazione tecnica e storica relativa alle strutture da censire come planimetrie, schede tecniche e precedenti rapporti di ispezione. La raccolta di informazioni preliminari permette di pianificare l’ispezione in modo efficace e di identificare le aree prioritarie di controllo.

Gli elementi da censire includono tutti i materiali che possono contenere amianto, come tubazioni, rivestimenti, isolamenti termici e acustici, guarnizioni e pavimentazioni. Per un censimento accurato, occorre saper distinguere le diverse tipologie di amianto utilizzate, e riconoscere i materiali in cui possono essere presenti. Questo richiede una conoscenza approfondita delle passate applicazioni comuni dell’amianto nei vari settori.

 

Durante il censimento: ispezione visiva e campionamento

Il censimento comporta l’ispezione visiva delle strutture e l’eventuale prelievo di campioni dei materiali sospetti. Durante l’ispezione visiva, l’addetto al censimento deve utilizzare attrezzature adeguate come torce e pinze per esaminare anche le aree meno accessibili. Altrettanta importanza riveste l’utilizzo di DPI adeguati, in linea con le linee guida nazionali.

Se necessario, l’addetto al censimento dovrebbe fotografare tutte le evidenze di materiali sospetti, registrando le condizioni dei materiali ed indicando eventuali segni di deterioramento che potrebbero aumentare il rischio di rilascio di fibre di amianto (lastre rotte, polveri in grondaia etc.).

Le fasi operative di un censimento includono un’ispezione visiva preliminare, utile per esaminare le superfici accessibili ed identificare i MCA visibili, ed un campionamento rappresentativo dei materiali sospetti per le successive analisi di laboratorio. Esistono diversi tipi di campionamento (campionamento a umido, di massa, di polveri), ma l’importante è che i prelievi avvengano in modo da minimizzare la dispersione di fibre di amianto.

I campioni prelevati vengono inviati a laboratori specializzati per l’analisi, i cui certificati di analisi confermeranno o meno la presenza, la tipologia e lo stato di conservazione dell’amianto nei materiali esaminati. Questi certificati sono essenziali per la redazione della relazione di censimento e per la pianificazione di eventuali operazioni di bonifica.

 

Redazione del documento di censimento

L’ultima fase consiste nella redazione di un documento che esponga in modo chiaro e dettagliato i risultati del censimento. Questo rapporto deve includere:

  • La descrizione dei luoghi ispezionati;
  • L’elenco dei MCA identificati;
  • I risultati delle analisi di laboratorio;
  • Le raccomandazioni per la gestione e, se necessario, la bonifica dei MCA.

A seguito del censimento, si rende necessario adottare alcune misure di prevenzione adeguate alla pericolosità rilevata. Queste misure includono la segnalazione e delimitazione delle aree in cui si trovano MCA, nonché il monitoraggio continuo dello stato di conservazione dei MCA, per evitare pericolosi deterioramenti.

Censimento amianto

Alcuni addetti rimuovono la copertura di un tetto in amianto. Il corretto utilizzo dei DPI durante il lavoro a contatto con MCA è indispensabile per la sicurezza del lavoratore (Foto: Ecologiaoggi).

Di particolare importanza sarà la gestione degli appaltatori che operano in prossimità o a contatto con i manufatti, indicando agli stessi le modalità operative ed i divieti di manomissione.

Infine, il censimento consente di organizzare e attuare efficaci bonifiche (rimozione, incapsulamento o confinamento dei MCA) seguendo le normative vigenti e utilizzando personale qualificato e attrezzature adeguate.

 

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(In copertina, rielaborazione di un’immagine da Pixabay)

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