Attestati di sicurezza sul lavoro: vademecum su tipologie, durata e importanza

 

Ogni settimana, la triste notizia di nuovi incidenti mortali sul lavoro (da ultimo quello di Suviana) ricorda che la sicurezza di ogni lavoratore dovrebbe essere la priorità. Per promuovere una cultura della sicurezza sul lavoro, risultano fondamentali gli attestati relativi al completamento di appositi corsi di formazione.

In questo articolo parleremo degli attestati di sicurezza sul lavoro così come previsti dal D.lgs. 9 aprile 2008, n.81 e ss. mm., focalizzandoci sulle diverse tipologie, sulla durata e sulle principali caratteristiche.

 

La formazione dei lavoratori: articolo 37

All’articolo 37 del D.lgs. 9 aprile 2008, n.81 si parla di formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti. Troviamo infatti scritto che “il datore di lavoro assicura che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in materia di salute e sicurezza”.

I contenuti di questa formazione sono di due tipologie: esistono alcune nozioni generali, utili a qualsiasi lavoratore, che riguardano concetti applicabili in qualunque contesto lavorativo come quelli di rischio, danno e prevenzione. Oltre alle nozioni generali, il lavoratore apprende anche alcune informazioni specifiche, che hanno diretta pertinenza con i possibili danni e le conseguenti misure di sicurezza relative alla propria mansione e al proprio settore.

Nel caso in cui il lavoratore, durante l’attività lavorativa, sia sottoposto a rischi specifichi (per esempio quelli relativi al lavoro nei cantieri temporanei o mobili), il datore di lavoro dovrà assicurarsi che riceva una formazione specifica adeguata.

La formazione (e l’eventuale addestramento specifico) in tema di salute e sicurezza è un requisito indispensabile per l’attività lavorativa: ciò significa che, in ogni azienda di qualsiasi settore, nessuno può svolgere attività lavorativa senza aver completato il relativo ciclo di formazione previsto per legge.

 

Le caratteristiche principali della formazione

L’articolo 37, inoltre, precisa alcune ulteriori caratteristiche proprie della formazione in tema di sanità e sicurezza, che possono essere sunteggiate con alcuni aggettivi. La formazione è:

1) Obbligatoria per tutti, non solo per i lavoratori, ma anche per i dirigenti, i preposti e, dal 2021, anche per i datori di lavoro (ex D. L. n. 146/2021);

2) Periodica, perché deve essere periodicamente ripetuta attraverso appositi corsi di aggiornamento, in relazione all’evoluzione dei rischi e ai progressi nel campo della sicurezza (comma 6);

3) Autorevole, perché viene erogata da personale esperto e autorizzato a svolgere questa attività (comma 5);

4) Aggiornata, perché deve essere ripetuta in base al cambiamento delle mansioni e/o al trasferimento del lavoratore, oppure all’introduzione di nuove tecnologie o all’individuazione di nuovi rischi all’interno dell’attività lavorativa (comma 4).

5) Gratuita per il lavoratore, perché non può comportare oneri economici da parte dello stesso e deve svolgersi obbligatoriamente durante l’orario lavorativo (comma 12).

 

Durata e tipologie di formazioni

La formazione si avvale normalmente di appositi percorsi formativi. Come si è accennato sopra, tali percorsi permettono l’acquisizione sia di nozioni generali che di nozioni specifiche. In pratica, a seconda della mansione e del ruolo ricoperto, varia sia la durata oraria del corso di formazione oppure di aggiornamento, sia la validità dello stesso.

Questo è naturale, perché le competenze richieste nel campo della sicurezza variano notevolmente. È ovvio che, quando si parla di sicurezza, un generico lavoratore a basso rischio avrà bisogno di informazioni essenziali, sicuramente inferiori a quelle necessarie ad una figura professionale come il RSPP.

La differenza, in termini orari, può essere significativa: per ottenere l’attestato di formatori della sicurezza è necessario seguire un lungo corso di 64 ore, con successivi aggiornamenti di 24 ore ogni tre anni, mentre l’attestato generale e quello specifico per i lavoratori a basso rischio hanno una durata complessiva di appena 8 ore, e una validità quinquennale.

 

Attestato di sicurezza: cosa contiene

Al termine di un corso di formazione, viene rilasciato un attestato di sicurezza sul lavoro. Questo documento serve a certificare l’avvenuta formazione, ed ogni impresa ha l’obbligo di conservare tutti gli attestati necessari, nonché di esibirli in caso di ispezione degli organi di controllo o delle autorità competenti (Corte di Cassazione, Sentenza 9 settembre 2014 n. 37312).

Anche se viene conservato dall’azienda, tuttavia, l’attestato di sicurezza rimane un documento personale, perché contiene alcuni dati personali, ovvero le informazioni anagrafiche del corsista.  Per questo motivo, il lavoratore ha diritto ad avere accesso gratuito ad una copia dei propri attestati di sicurezza sul lavoro (Regolamento UE 2016/679, artt. 15-22).

Un attestato di sicurezza conforme contiene i seguenti dati:

1- Dati identificativi dell’ente o del soggetto formatore;

2- Normativa di riferimento (di solito il sovracitato Testo Unico sulla sicurezza);

3- Tipologia del corso seguito;

4- Settore di appartenenza dell’attestato;

5- Numero di ore frequentate;

6- Periodo di svolgimento del corso (inizio-fine);

7- Firme, sia del formatore che del corsista;

8- Numero identificativo dell’attestato.

 

Importanza dell’attestato di sicurezza

L’attestato di formazione rappresenta un documento cruciale per coloro che sono impegnati nella formazione nel settore della sicurezza. Questo certificato, valido e riconosciuto legalmente, conferma che il professionista ha partecipato a corsi specifici di formazione e aggiornamento sulla normativa legale concernente la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro.

Il possesso di questo attestato è quindi essenziale: senza di esso si rischia di incorrere in sanzioni penali o amministrative gravi, e si mette in serio pericolo la salute di chiunque partecipa all’attività lavorativa. Gli attestati di sicurezza sul lavoro rappresentano uno strumento fondamentale per costruire una società più sicura.

 

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(In copertina rielaborazione di un’immagine da Freepik)