3 parametri fondamentali per lavorare in sicurezza al videoterminale

Negli ultimi trent’anni, i dispositivi elettronici hanno prima conquistato, poi consolidato il loro posto di strumento centrale dell’attività lavorativa. Ciò che fino a pochi anni fa richiedeva montagne di carta, ora viene fatto tramite un computer; e le professioni nate negli ultimi anni utilizzano con frequenza crescente smartphone e tablet.

Il lavoratore-tipo del 2024, insomma, è un lavoratore che interagisce con uno schermo, e che davanti ad esso trascorre la maggior parte della giornata lavorativa. Tuttavia, un’attività all’apparenza banale come stare al computer o guardare un cellulare può rivelarsi molto pericolosa per la salute del lavoratore. Per questo motivo, abbiamo preparato una piccola guida per conoscere alcuni dei parametri che svolgono un ruolo importante per lavorare in sicurezza al videoterminale.

In questo articolo parleremo di quale sia la postura corretta per lavorare al videoterminale, e quali siano i requisiti fondamentali di un buon piano di lavoro e di un buon sedile.

 

Che cos’è un videoterminale (vdt) e un videoterminalista

Prima di cominciare, però, è necessario ricordare quali sono i parametri di legge che regolano il lavoro al videoterminale. Il testo di riferimento, in questo caso, è il D.lgs. 9 aprile 2008, n.81 (con successive revisioni), che al lavoro da videoterminale dedica il Titolo VII.

Le due definizioni più importanti di questo documento riguardano le parole ‘videoterminale’ e ‘videoterminalista’. Per videoterminale (abbreviato vdt) si intende qualsiasi terminale di un sistema sul quale vengono visualizzati dati in uscita, in qualunque forma essi siano (alfanumerica, grafica etc.): dunque è videoterminale non solo il monitor di un computer, ma anche il display abbinato alla cassa di un negozio, o lo schermo di un tablet che trasmette un programma televisivo. 

Il videoterminalista, invece, è ogni tipo di lavoratore che, durante lo svolgimento delle sue mansioni lavorative, utilizza un videoterminale per almeno venti ore settimanali. Ne consegue, dunque, che non può essere definito videoterminalista qualunque lavoratore che nel corso dell’attività lavorativa si ritrova a interagire con un videoterminale, ma solo quelli che trascorrano un tempo significativo davanti allo schermo.

I consigli per lavorare in sicurezza ai videoterminali, tuttavia, dovrebbero interessare anche i lavoratori che utilizzano i videoterminali solo occasionalmente, per aumentare la loro consapevolezza e promuovere la sicurezza dentro e fuori dal posto di lavoro.

 

1. La postura: la regola dei 90 gradi

Conoscere i parametri di una postura corretta è fondamentale per prevenire gli infortuni, nonché per regolare gli oggetti presenti all’interno dell’area di lavoro in funzione delle caratteristiche antropometriche del videoterminalista.

Ecco gli angoli previsti dalla postura di riferimento:

90°-100° tra busto e piano orizzontale (il busto deve dunque essere dritto, al massimo leggermente reclinato all’indietro);

90° tra la testa e il piano orizzontale (la testa dovrebbe essere dritta e rilassata, leggermente inclinata in avanti);

90° sia tra bracci e avambracci, sia tra coscia e gamba (si ricordi che i piedi devono appoggiare sul pavimento).

 

Come si vede, l’angolo di 90° è per molti aspetti il più ‘ergonomico’ degli angoli, perché permette di scaricare correttamente a terra il peso verticale del corpo senza affaticare il rachide o le gambe.

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La postura svolge un ruolo fondamentale nella sicurezza del videoterminalista (foto: Freepik).

 

2. Il piano di lavoro: flessibile a ogni esigenza

Il piano di lavoro, che è lo spazio su cui si trovano tutti gli strumenti utili all’attività lavorativa, svolge un ruolo fondamentale per assicurare al videoterminalista il comfort di cui ha bisogno. Esso deve essere, anzitutto, abbastanza ampio da permettere di interagire senza difficoltà con tutti gli strumenti di lavoro; inoltre, deve sempre rimanere sgombro, perché il videoterminalista possa raggiungere ogni oggetto senza adottare posture scorrette.

La forma del piano di lavoro può cambiare in base alle esigenze, ma deve sempre essere tale da limitare al minimo le rotazioni del busto o le estensioni eccessive degli arti.

Oltre a ciò, un buon piano di lavoro dovrebbe essere di colore opaco, ma non bianco, per evitare fastidiosi fenomeni di riflessione della luce. Per una posizione davvero confortevole, inoltre, è importante che il piano di lavoro o in alternativa la sedia siano regolabili, per essere alzati o abbassati a seconda delle caratteristiche antropometriche (in primo luogo l’altezza) dell’operatore.

Attività che richiedono un uso prolungato del videoterminale dovrebbero prevedere dei cambi di postura o posizione dell’operatore, per alleggerire lo stress posturale. Se invece l’utilizzo del videoterminale è occasionale, questo può essere disposto lateralmente al piano di lavoro, in modo da lasciare il centro dello stesso disponibile per altre attività.

Per quanto riguarda, infine, gli oggetti posizionabili sul piano di lavoro, si ricorda che, se è presente una lampada, essa non deve essere l’unica fonte di luce dell’ambiente, e non deve produrre eccessivi contrasti luminosi.

Qualora sul piano di lavoro sia presente un telefono, esso deve essere facilmente raggiungibile dall’operatore; nel caso di utilizzo di auricolari o cuffie, devono essere confortevoli e adatti ad un uso prolungato.

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Un piano di lavoro confortevole non solo migliora la sicurezza del videoterminalista, ma consente di raggiungere una maggiore produttività (foto: Freepik).

 

3. Il sedile: stabile e confortevole

Anche il sedile svolge un ruolo importante per una seduta ergonomica e confortevole durante il lavoro al videoterminale. Un buon sedile aiuta a mantenere una posizione di lavoro corretta, e allo stesso tempo è abbastanza confortevole per consentire cambiamenti di posizione e un uso prolungato.

È fondamentale che il sedile sia regolabile, non solo in altezza, ma anche in profondità della seduta e in larghezza e/o altezza dei braccioli, e nell’altezza e/o inclinazione del supporto lombare.

Un fattore di grande importanza è la stabilità: per questo motivo, il sedile deve essere resistente allo scivolamento dalla seduta, e deve disporre di una base a cinque razze antiribaltamento che facilita i cambi di posizione senza ruotare la colonna vertebrale. Infine, la seduta deve essere realizzata in materiale traspirante e di facile pulizia.

Può capitare che particolari esigenze impongano di adottare sedute alternative a quella tradizionale. Le caratteristiche di queste sedute vanno sempre valutate in relazione all’utilizzo: alcuni modelli possono essere superiori alle sedute classiche, mentre altre tipologie, limitando i movimenti e riducendo la stabilità del videoterminalista, andrebbero sempre evitate.

Nel caso in cui siano le esigenze mediche a imporre l’introduzione di una seduta non convenzionale, sarà necessario ascoltare con attenzione le indicazioni del medico del lavoro, e tener sempre conto della sicurezza complessiva della seduta.

 

Sicurezza al videoterminale: leggi la guida di Remark!

Abbiamo parlato di tre parametri fondamentali per lavorare in sicurezza al videoterminale ma non sono certo gli unici!

Elementi altrettanto importanti per il lavoro al videoterminale sono il poggiapiedi, lo schermo, la tastiera, senza contare che le necessità legate all’utilizzo di smartphone e dispositivi portatili sono sensibilmente diverse dal tradizionale lavoro al computer. 

Se vuoi conoscere meglio e altri questi parametri che individuano una perfetta postazione di lavoro da videoterminale, puoi scaricare questa guida gratuita di Remark che abbiamo realizzato!

 

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